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PORTE DI RENDENA. L’assemblea straordinaria dei Vigili del fuoco volontari di Villa Rendena, che si è svolta domenica scorsa, è stata l’occasione per un grande abbraccio collettivo a Guido Zamboni che, compiuti i 60 anni, ha concluso il suo impegno attivo nel corpo di cui, per tanto tempo, è stato vice comandante. Ha ricevuto il ringraziamento dell’amministrazione comunale e di tutti gli amici volontari che, per l’occasione, gli hanno donato una targa che ricorda tutti i suoi meriti. A raccogliere il testimone nel ruolo di vice comandante è Riccardo Valentini, che dunque affiancherà il comandante Gabriele Madaschi. Sono stati nominati anche i due nuovi capisquadra: si tratta di Matteo Madaschi e di Manuel Valentini.

 

 

 

Il sindaco Enrico Pellegrini, intervenuto nel corso della serata, ha ricordato l’importanza della presenza dei Vigili del fuoco volontari sul territorio. «È un gruppo compatto e affiatato, capace di rispondere efficacemente a tutte le esigenze che si presentano. Mi piace far notare che la gran parte degli attuali effettivi ha fatto il percorso nel gruppo allievi, che quest’anno si avvicina ai 20 anni di attività e che, dunque, mostra la sua capacità di attirare, coinvolgere e formare i giovani, dando continuità al lavoro dei pompieri.

Concludo dicendo che qui parliamo sì di volontari, ma abbiamo di fronte persone che esprimono grandissime professionalità: per maneggiare strumentazioni complesse, per la continua innovazione dei materiali, per fronteggiare situazioni molto diverse e anche pericolose, per garantire una copertura costante alla sicurezza del territorio».

 

A Porte di Rendena sono operativi due corpi di Vigili del fuoco volontari: oltre a quello di Villa Rendena di cui si è detto sopra, c’è infatti quello di Daré Vigo. Le due realtà lavorano spesso in sinergia sia per le manovre di addestramento sia per gli interventi.

 

 

PORTE DI RENDENA. Quasi duecento tra ragazze e ragazzi hanno partecipato, nella mattinata di ieri, alla gara di mtb riservata ai Giovanissimi tesserati FCI, seconda tappa del Trentino MTB Kids Challenge, tenutasi sul nuovo tracciato al Bicigrill di Porte di Rendena.

 

La manifestazione, organizzata dalla Dolomitica Sport Trentino in collaborazione con la Pro Loco di Vigo Rendena e il Comune di Porte di Rendena, preannuncia il massimo evento della stagione legato alle due ruote in Val Rendena: l’8° edizione della Dolomitica Brenta Bike che quest’anno ospiterà i Campionati del Mondo delle categorie Mtb Masters.

 

 

Nella mattinata di ieri, domenica 22 maggio, presso il Bici Grill di Porte di Rendena si è corsa la DoloMini, gara di mtb riservata alle categorie Giovanissimi FCI (G1 - G6), seconda tappa del Trentino MTB Kids Challenge. Quest’anno, la “mini” della prestigiosa Dolomitica Brenta Bike di Pinzolo che dal 24 al 26 giugno ospiterà centinaia di atleti da tutto il mondo per l’UCI Marathon Masters World Championships, ha proposto alle giovani promesse delle ruote grasse, un tracciato completamente nuovo, disegnato nella natura presso il Bici Grill a Porte di Rendena. Un percorso "da campioni" per un divertimento "da grandi".L’organizzatore, la Dolomitica Sport Trentino, con la preziosa collaborazione della Pro Loco Vigo Rendena e del Comune di Porte di Rendena, ha preparato un percorso cross country su sterrato e manto erboso, con saliscendi di difficoltà, dislivello e lunghezza differenti in base alla categoria, da ripetere più volte.

 

Sul nuovo tracciato di Porte di Rendena, nel cuore della valle verde, paradiso dei bikers, sono arrivati, insieme ai rispettivi accompagnatori, società ciclistiche, familiari e amici, circa 200 atleti. In verità, come tutte le tappe del Trentino MTB Kids Challenge, anche la DoloMini, più che una gara, si è rivelata una grande festa dedicata a chi sa vivere lo sport, anche a livello agonistico, con lo spirito giusto. Tanto che il momento più emozionante, è stata la premiazione delle squadre partecipanti, una vera e propria festa con musica, cori, dolciumi a volontà e le immancabili medaglie, premiazione che ha seguito un momento conviviale per tutti preparato dalla Pro Loco Vigo Rendena.

 

Visibilmente soddisfatto l’assessore del comune di Porte Rendena, Walter Dalbon: “Siamo veramente molto contenti che questo nostro fazzoletto di territorio, immerso in una natura di cui siamo tanto orgogliosi, sia stato teatro oggi di una festa così bella e che abbia fatto conoscere, grazie proprio allo sport e ai ragazzi, una parte della Val Rendena forse ancora non così nota”.

 

Orgoglio espresso anche dal presidente della Dolomitica Sport Trentino, Michele Maturi: “Un ringraziamento va a chi ha collaborato a questa iniziativa e un plauso alla location che si presta in modo ideale all’organizzazione di eventi come questi che hanno la bontà di coinvolgere intere famiglie nel segno e nell’insegnamento dello sport. Grazie anche agli sponsor che ci sostengono in queste manifestazioni che realizziamo insieme con grande passione per e con la comunità”.

 

Solo per la cronaca, le prime tre società classificate all’edizione 2022 della Dolomini sono nell’ordine: Polisportiva Oltrefersina, S.C. Avio e ASD Monticelli Bike. Prima società classificata per numero di partenti, Polisportiva Oltrefersina. Prossimo appuntamento e terza tappa del Trentino MTB Kids Challenge, domenica 5 giugno a Pergine Valsugana.

 

 

PORTE DI RENDENA. Porte di Rendena prosegue nei suoi interventi finalizzati alla riduzione delle perdite, alla digitalizzazione e al monitoraggio degli acquedotti comunali, al fine di rendere più efficace ed efficiente il servizio, oltre che per preservare e valorizzare nel miglior modo possibile il bene "acqua", sempre più prezioso. «Questi interventi – spiega la giunta - possono essere oggetto di richiesta di finanziamento sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr)».

 

 

Per questo è necessario procedere all'elaborazione degli atti per la presentazione della richiesta di finanziamento, affidando questo compito alla Geas Spa che - da molti anni - è incaricata del controllo e manutenzione degli acquedotti comunali e, quindi, dispone di tutti i dati che servono in tal senso. È dunque in grado di produrre i documenti nel rispetto dei tempi strettissimi posti per la presentazione delle richieste di finanziamento.

 

Il Comune di Porte di Rendena è socio di Geas con una quota del 2,12% del capitale sociale e la giunta ha approvato una convenzione, relativa alla progettazione preliminare, con un impegno di spesa di € 9.472,90 Euro.

 

 

PORTE DI RENDENA. Difformità tra i dati del progetto per la deroga urbanistica e quelli del verbale provinciale che avalla l’iniziativa; carenza di informazioni su materiali e cubature; incertezza sull’esclusività d’uso dell’impianto da parte della ditta Elio Valentini. Queste le principali perplessità che la giunta comunale di Porte di Rendena ha manifestato alla serata informativa - molto partecipata - sull’ipotesi di realizzazione di un biodigestore a Javrè.

 

«Servono informazioni certe. Solo allora il Comune valuterà il progetto, verso il quale non ha preconcetti. Sono informazioni fondamentali e non può essere il proponente Valentini o l’investitore Future Power a fornircele: devono essere gli enti preposti ai quali già ci siamo rivolti. Noi dobbiamo esprimerci su una deroga urbanistica che impegna la popolazione e il territorio: non possiamo farlo senza avere tutti gli elementi». A parlare sono stati, per l’amministrazione, il sindaco Enrico Pellegrini e il vicesindaco Federico Dallavalle.

 

 

In apertura di serata – condotta dalla giornalista Jessica Pellegrino – il sindaco ha spiegato che il piano regolatore non prevede aree per la costruzione di un biodigestore. Serve una deroga urbanistica e un progetto è stato depositato in Comune: dal 26 aprile al 16 maggio, sarà visibile al pubblico e chiunque potrà presentare osservazioni.

 

È stato proiettato un video con un’intervista, realizzata dagli investitori, all’imprenditore e agricoltore Elio Valentini, titolare dell’allevamento di Javrè all’interno del quale si vuole costruire il biodigestore, per trattare il letame prodotto dallo stesso. È dunque seguito l’intervento dell'ingegner Marco Baudino, di Future Power, che ha illustrato il processo che produce digestato, energia elettrica e termica. Ha spiegato che questi impianti sono una realtà consolidata in Svizzera mentre, in Italia, sarebbe il primo. L’impianto dovrebbe gestire 4.000 tonnellate l’anno: 2.900 di letame e il resto da residui di mangiatoia, stocchi, fieno ammalorato, sfalci e potature verdi tutto prodotto dalla stessa azienda. Per la Future Power è intervenuto anche Matteo Bianco che ha spiegato dei riscontri ottenuti dall’Università di Torino sul digestato svizzero: un prodotto migliore di quello in ingresso e che può essere venduto insacchettato.

 

Il vicesindaco Federico Dallavalle ha espresso le perplessità dell'amministrazione comunale e del territorio: «Non abbiamo avuto mai un vero coinvolgimento sul progetto. Stasera, e da qualche articolo di stampa degli scorsi giorni, scopriamo che parte dell’acqua calda prodotta sarà ceduta agli edifici pubblici: dunque si tratterebbe di una collaborazione, ma finora il tutto si era presentato come iniziativa privata, col Comune quale solo referente per approvare la deroga».

 

Dallavalle ripercorre poi tutte le interlocuzioni avute, sottolineando le carenze informative. «Non abbiamo ancora certezza sul dimensionamento definitivo e su dove finirà il digestato. Se tutto il suo letame entra nel digestore e il prodotto finale del processo si vende, poi come concimerà i suoi campi Valentini? Sorprende che, per un progetto di questo tipo, non sia stato prodotto il PUA (piano di utilizzazione agronomica) prima dell'approvazione da parte della sottocommissione della CUP, in quanto questo documento è la carta di identità dell’azienda ed è stato fatto solo successivamente».

 

Dallavalle sottolinea anche: «Ci è stato scritto sui documenti ufficiali che questo è un progetto pilota. Porte di Rendena non è mai stato interpellato per essere un avamposto e non è disponibile a fare da pilota senza un coinvolgimento, e l’incertezza sui tonnellaggi giustifica il timore che ci sia la tentazione di “importare” letame. Uno dei documenti ufficiali prodotti in risposta a parte dei nostri quesiti, cita del resto la possibilità di conferimento di altri allevatori, mentre il progetto no, in quanto pure vietato dalla norma di settore. Ci viene detto che è ancora allo studio la fine che farà il digestato in uscita. Ma noi non possiamo decidere la deroga su informazioni in divenire».

 

Le risposte, chiarisce poi il sindaco, devono venire dagli uffici provinciali: il servizio agricoltura e il servizio urbanistica. Secondo le norme, il Comune non può nemmeno dare un incarico a un professionista per un approfondimento. Nemmeno può chiedere tali risposte alla parte imprenditoriale, i cui fini - legittimi - sono ovviamente di interesse esclusivamente privatistico.

 

Future Power ha replicato citando l’esperienza accumulata all’estero: questo sarà il primo impianto in Italia ma non è un esperimento. La platea ha manifestato molti dubbi e l'amministrazione si è resa disponibile, per parte propria, a rendersi parte attiva per spiegare ulteriormente le proprie perplessità, una volta acquisite altre informazioni. Alle 22.50 Elio Valentini, rivolto ai referenti Future Power, ha abbandonato la sala affermando «Basta, sèra su tut» invitando a chiudere la serata.

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