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Ieri l’inaugurazione di Malga Clef di proprietà del Comune di Pieve di Bono – Prezzo. Il vicepresidente Tonina: “Fondamentale conservare e valorizzare il patrimonio ambientale”

Ieri è stata inaugurata la rinnovata Malga Clef , di proprietà del Comune di Pieve di Bono – Prezzo. Ha partecipato anche il vicepresidente della Provincia autonoma di Trento Mario Tonina. “Si tratta – questo il commento di Tonina – di un intervento che contribuisce alla conservazione e valorizzazione del patrimonio del territorio, con grande attenzione alla sostenibilità ambientale e al mantenimento di un’attività, quella dell’alpeggio e della produzione agroalimentare, che fa parte della storia locale. E’ un segnale importante anche per i giovani, che stanno già dimostrando di credere in questo settore. Investire in modo rispettoso e responsabile, salvaguardando ambiente, territorio e paesaggio è coerente anche con gli obiettivi dell’Agenda 2030. Un plauso dunque all’amministrazione comunale per questo investimento e un rinnovato ringraziamento al mondo imprenditoriale agricolo per l’imprescindibile contributo alla conservazione e valorizzazione del nostro territorio”.


 

Alla cerimonia ha partecipato Monsignor Luigi Bressan, arcivescovo emerito di Trento, che ha celebrato la Santa Messa presso il cimitero militare di Clef, seguita dal rito di benedizione della casa ristrutturata.

Hanno presenziato anche numerose autorità locali tra cui il sindaco di Pieve di Bono – Prezzo Attilio Maestri, il consigliere comunale Paolo Franceschetti, che ha seguito i lavori di ristrutturazione per conto dell’amministrazione, e Ketty Pellizzari, sindaco di Valdaone, comune sul cui territorio catastale si trova la malga (della cui esistenza si hanno notizie fin dal 1200).

E’ stata notevole la partecipazione ad un evento atteso e curato dalla Pro Loco di Pieve di Bono in collaborazione con il Gruppo Culturale di Cologna e il comitato "La Desmalgada", con la presenza della compagnia Schützen di Roncone e del Gruppo Alpini di Pieve di Bono. La giornata è stata accompagnata dalla banda musicale di Pieve di Bono e dal “Coro Azzurro di Strada”.

Con i lavori, iniziati nel 2019 e conclusi da alcune settimane, è stata ristrutturata la casa adibita ad abitazione dei gestori (tetto, muri, impianti…). Sono stati inoltre adeguati alle esigenze attuali gli spazi per la lavorazione del latte, a vantaggio della possibilità di vendita in loco dei prodotti.

Il lavoro è stato finanziato dal Comune di Pieve di Bono – Prezzo, per un costo di quasi 210mila euro. "L’intervento - ha detto il sindaco Maestri -  rientra in un percorso di valorizzazione del patrimonio delle malghe, dell'ambiente e del territorio cui la nostra amministrazione tiene in modo particolare". 

 

Per la notizia completa L'Adige 

 

BONIPRATI. Il merito va a Thomas Bugnella di Bersone e alla sua famiglia, che ha fatto l'interessante ritrovamento una domenica mattina con il metaldetector. Il reperto sarà custodito in un'apposita teca nel Museo della Grande Guerra di Bersone – di cui Francesco Bologni presidente dell'Associazione.

 

Si tratta di un bussolotto in alluminio risalente a più di un secolo fa, sopravvissuto al deterioramento di un lasso di tempo di ben 103 anni. Veniva applicato sotto le zampe di un piccione viaggiatore per portare le informazioni fra un comando e l’altro del fronte.

 

La cosa spettacolare è che il messaggio all'interno è leggibile, ovviamente scritto in lingua tedesca poiché lo scambio sarebbe avvenuto fra due posti del fronte austro-ungarico.

 

Risalirebbe a un periodo immediatamente successivo al termine della guerra e riporterebbe poche parole in codice, di cui la traduzione:

 

«22 settembre 1918 - 10,45 - Weber Reuter - registrazione dell’arrivo di tre piccioni - Passo del Frate - posizione non variata - temperatura calda»

 

Credit foto: L'Adige

 

 

Mezzolombardo, Calceranica al Lago, Mazzin e Pieve di Bono-Prezzo sono i nuovi comuni delle aree bianche (periferiche) del Trentino che, da qualche settimana, possono beneficiare della connettività in fibra ottica FTTH (Fiber To The Home).

 

La comunicazione arriva da Open Fiber, la società che si è aggiudicata i bandi pubblici di Infratel e che si sta occupando della realizzazione di reti ultraveloci su tutto il territorio provinciale. Complessivamente sono circa 33mila gli utenti di 37 comuni che, a oggi, dispongono già di infrastrutture ultrabroadband e che possono quindi rivolgersi agli operatori partner di Open Fiber per attivare un servizio quanto più congeniale alle proprie esigenze di studio e lavoro.

Il piano pubblico per colmare il digital divide del Trentino - sottolinea l’assessore provinciale allo sviluppo economico, Achille Spinelli - prosegue secondo programma. Open Fiber, in sinergia con la Provincia autonoma di Trento e Trentino Digitale, sta accelerando le lavorazioni per chiudere tutti i cantieri entro il 2022. Da parte di famiglie ed aziende arriva la richiesta di collegamenti internet veloci e stabili”.

 

Attualmente sono 103 i progetti esecutivi FTTH già approvati, 94 i cantieri aperti, con l’obiettivo di aprirne in totale circa 170 entro il 2021. Una percentuale minore di collegamenti, circa il 20%, e perlopiù per abitazioni sparse in zone più decentrate, difficilmente raggiungibili con il cavo in fibra ottica, viene realizzato mediante la tecnologia radio Fia (Fixed Wireless Access). Sono 37 i progetti Fwa in corso, 27 dei quali già conclusi. 

Il 2021 è sicuramente un anno decisivo per il piano, con la realizzazione di tutti i progetti esecutivi nelle aree bianche dei 214 comuni del Trentino (diventati 166 dopo le fusioni) e la consegna della rete in almeno 76 Comuni. Nella Provincia Autonoma di Trento il valore del progetto, finanziato con fondi pubblici, ammonta a 72 milioni di euro: l’opera rimarrà di proprietà pubblica, mentre Open Fiber ne curerà la gestione e la manutenzione per i prossimi venti anni.

Open Fiber è un operatore wholesale only: non vende servizi in fibra ottica direttamente al cliente finale, ma è attivo esclusivamente nel mercato all’ingrosso, offrendo l’accesso a tutti gli operatori di mercato interessati. Bisogna verificare sul sito www.openfiber.it la copertura del proprio civico, scegliere il piano tariffario preferito e contattare uno degli operatori disponibili per poi iniziare a navigare ad alta velocità.

In base a quanto previsto dai bandi pubblici, la rete di Open Fiber nei comuni delle aree bianche si ferma fuori dalla proprietà privata, fino ad un massimo di 40 metri di distanza dall’abitazione. Quando il cliente finale ne farà richiesta, sarà l’operatore selezionato a contattare Open Fiber, che a quel punto fisserà un appuntamento con lo stesso utente, con l’obiettivo di portare la fibra ottica dal pozzetto stradale fin dentro la sua abitazione. Al termine dell’operazione, l’utente potrà usufruire di molteplici servizi innovativi come lo streaming online in HD e 4k, il telelavoro, la telemedicina, dei servizi legati alla Pubblica Amministrazione e di tante altre opportunità generate dalla rete FTTH costruita da Open Fiber, che abilita una vera rivoluzione digitale.




 

 

PIEVE DI BONO – PREZZO. Originariamente era una casa da mont in parte di famiglia ma nei primi anni 70 era divenuto l'albergo Boniprati. Lo scorso 23 dicembre i coniugi e contitolari Renzo e Gemma Tarolli di Castel Condino hanno sottoscritto il preliminare di vendita: saranno comunque ancora loro a gestirlo per qualche altro mese.

 

A succedere ai Tarolli sarà ora la Trentiner & Associati, la cui realtà fa riferimento al giovane imprenditore condinese Herman Pizzini. Quest'ultimo sembra orientato a fare le cose per bene in modo da trasformarlo e rilanciarlo anche dal punto di vista d'immagine e turistico.

 

Alla nostra età e non avendo figli -avverte Renzo - la cosa da farsi era di passare la mano e così, tra gli interessati che si erano proposti a succedere, abbiamo convenuto di cederlo a gente del posto con idee chiare. L'atto vero e proprio sarà sottoscritto a giorni.”

 

Renzo Tarolli dal 1961 al 1973 assieme ad altri tre soci (tra cui il compianto ragioniere Domenico Ribaga di Tiarno di Sopra e Storo) aveva pure gestito ad Odolo nel bresciano l'Acciaieria Vittoria; l'amministratore delegato era il maggiore reggiano della Benemerita Arma Vincenzo Bottazzi da poco in pensione.

 

In quegli anni l'Altopiano di Boniprati (1200 metri di altitudine e allora catastalmente suddivisibile tra i comuni di Castello, Cimego ,Prezzo e Bersone) sembrava destinato ad assumere un'impronta turistica di alto livello. Avverte invece l'allora sindaco di Castello Dario Tarolli tra i promoter delle prospettive legate al suo eventuale sviluppo: “Per cause diverse tale prospettiva venne ridimensionata”.

 

Prima ancora un'altra struttura alberghiera (Rifugio Lupi di Toscana ) veniva realizzata sul versante di Prezzo da un certo Alcide Franceschetti che a sua volta l'aveva poi ceduta alla famiglia di Benvenuto e Settimo Scaia; l'esercizio è ora gestito dalle figlie.

 

Effettivamente – dice Tullia una di loro – la struttura risultava realizzata nel 1961 da Alcide Franceschetti, poi venne ceduta ai miei nel 1968”.

La signora aggiunge: “ Prima della pandemia anche in inverno si lavorava bene considerato che l'utenza risulta da sempre maggiormente rappresentata da gente lombarda”.

 

 

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