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Thu, Sep

Durante le recenti nevicate gli operatori della Polizia Locale delle Giudicarie di Tione hanno notato un giovanissimo conducente di un mezzo spazzaneve impiegato nello sgombero neve in uno dei comuni convenzionati.

Passata l’emergenza gli agenti hanno nuovamente individuato il medesimo giovane intento alla conclusione delle operazioni di pulizia strade in un altro dei comuni aderenti alla gestione associata del servizio, a circa 20 chilometri di distanza dal primo luogo.

Dopo un breve controllo il ragazzo 16enne dipendente della ditta aggiudicataria degli appalti comunali, è risultato sprovvisto di patente e di ogni altro titolo che gli potesse consentire di condurre quel tipo di macchina, dopo ulteriori verifiche è emerso che il trattore aveva l'assicurazione scaduta da oltre un anno ed era di proprietà di una terza azienda estranea agli appalti.

Sono state elevate sanzioni ai genitori del minore, al titolare della ditta ed all’aggiudicatario dell’appalto per guida senza patente, incauto affidamento di veicoli e circolazione senza RCA. Lo sgombraneve è stato sequestrato.

Contemporaneamente sono stati avviati gli accertamenti da parte della Polizia Locale per verificare il rispetto della normativa in materia di sicurezza sul lavoro, sull’omologazione delle attrezzature utilizzate e per verificare le eventuali inadempienze rispetto ai contratti stipulati con la Pubblica Amministrazione.

“A parte le gravi violazioni al Codice della Strada, - puntualizza il Comandante Marchiori -  il nostro intervento si pone anche a tutela della libera concorrenza tra imprese. Ha inoltre lo scopo di garantire il rispetto delle normative nello svolgimento delle attività economiche, a maggior ragione in considerazione che i fatti sono avvenuti nel corso di appalti per forniture di servizi ad Enti Pubblici.“

 
 
Nella giornata di giovedì 15 dicembre 2022, davanti a notaio, è stata ufficializzata l’entrata del Comune di Ledro nella compagine sociale di Geas Spa (Giudicarie Energia Acqua e Servizi) con sede a Tione di Trento. Con la seduta di data 29 settembre 2022, il consiglio comunale di Ledro aveva approvato l’ingresso nella società giudicariese. Un iter che aveva richiesto diversi mesi per gli adempimenti formali e le opportune verifiche da parte degli enti competenti. Ieri la firma dell’atto che sancisce formalmente l’entrata in compagine con una partecipazione in euro di 11.436,00 €, pari al 1% del capitale sociale.
 
Fino ad ora Geas Spa aveva potuto offrire al comune ledrense solamente attività esterne al regime “in house”. Con l’annovero in società, il raggio d’azione sarà a 360 gradi e anche questo territorio potrà usufruire della qualità del supporto tecnico e amministrativo dei numerosi servizi proposti alle amministrazioni pubbliche, a partire dalla gestione degli acquedotti e degli impianti termici.
 
Il comune di Ledro va ad aggiungersi ai 30 comuni che insieme alla Comunità di Valle delle Giudicarie, Consorzio BIM del Sarca, Consorzio BIM del Chiese, e Azienda Servizi Municipalizzati di Tione di Trento ed Azienda Consortile delle Terme di Comano, formano la compagine sociale di Geas spa. All’orizzonte però, vi è già una new entry: al termine del periodo legale per i soci di esercitare il proprio diritto di prelazione sulle quote azionarie, è prevista infatti per gennaio, l’entrata in società del comune di Spormaggiore. Questo porterà Geas Spa a vantare la rappresentatività anche di tutti i comuni dell’area “Altopiano della Paganella”, una rappresentatività, sempre più larga e potenziata che sancisce un riconoscimento unanime ed indiscutibile della qualità dei servizi offerti.
 
 
Nella serata di giovedì inoltre, si è tenuta presso la sede di Tione, l’assemblea dei soci. Il presidente ing. Valter Paoli esprime grande soddisfazione per l’andamento ed i risultati della società, snocciolando come primo dato, un significativo aumento del budget 2023 rispetto all’anno in corso: si parla di 4 milioni di euro a fronte del budget 2022 stimato in 2 milioni 680 mila euro. Anche la prospettiva per il 2024 si attesta sui valori 2023, ma senza contare - spiega il presidente - i 140milioni di interventi richiesti con due bandi presentati dalla società, sul PNRR e sul bando statale “CI.S. Contratto Istituzionale di Sviluppo Acqua bene comune”. Un’operazione che, se andasse a buon fine, permetterebbe alla società un salto di quantità e di qualità sostanziale. In verità, il vero obiettivo era dare forza e possibilità anche alle piccole realtà di partecipare all’opportunità del PNRR, facendo arrivare risorse sul territorio per migliorare il servizio di acquedotto e nello specifico, la digitalizzazione della rete e la riduzione delle perdite idriche, servizio sul quale, come si è potuto riscontrare durante l’estate scorsa, è fondamentale investire. Le domande - ben 27 i progetti preliminari presentati da Geas spa per i comuni - sono state caricate entro il 30 ottobre ed ora si attendendo i responsi che dovrebbero arrivare con l’anno nuovo.
 

 

Nell’attesa, la famiglia Geas spa si allarga e non solo grazie ai nuovi soci. E’ stato bandito infatti, anche un nuovo concorso per l’assunzione di una figura tecnica che andrà ad incrementare il personale della società che, va sottolineato, in cinque anni è cresciuto di quattro unità. “C’è una crescente necessità di potersi avvalere di altre figure professionali - spiega il presidente Paoli - a fronte di questa virtuosa evoluzione che vede la società in una continua espansione che consolida la nostra attività e la credibilità nei confronti dei nostri soci”.
 
 

Mario Antolini Muson è stato tantissime cose, troppe e troppo importanti per cercare di metterle in fila e dar loro un senso in un messaggio di poche righe.
In moltissimi in queste ore lo ricordano, perché quest’uomo, sempre giovane nel pensiero nonostante i suoi 102 anni di vita, lasciava il segno in coloro che avevano la fortuna di incontrarlo dal vivo o in rete.
Lo stesso vale per me. Ho conosciuto Mario pochi mesi dopo la mia elezione a consigliere. Avevo un forte desiderio di parlargli. Per la sua storia. Per come scriveva. Per quanto scriveva. Lo chiamai al telefono per sapere se potevo incontrarlo. Mi disse di sì senza lasciar passare nemmeno un secondo. Da quel momento sono stato nel suo studio alcune volte, prima nella mansarda di Tione e poi, l’ultima, nella nuova dimora di Saone.
 
 
Fra noi nacque subito una simpatia reciproca. Aveva una risposta per ogni domanda… e quella riposta conteneva sempre un pizzico vitale di schiettezza e sincerità. Era accogliente e stimolava ad essere curiosi e a vigilare su quello che ci sta intorno. Aveva le sue convinzioni e sapeva esprimerle con quell’ironia che ti faceva comprendere di non avere nessuna ambizione di essere portatore di una verità assoluta ma, al contrario, di voler prestare ascolto e di essere aperto al confronto.
 
Dimostrava sincera gratitudine (comportamento raro di questi tempi) ma senza essere ossequioso. Lo faceva con uno sguardo o molto più spesso con un commento digitato sulla tastiera da lanciare nel web. Rispondeva in modo puntuale e diretto a tutte le note che leggeva. Quando riceveva la mia newsletter mensile me ne dava conto con un testo telegrafico: “Ricevuto. Presa visione.”. Aggiungeva sempre un messaggio per augurare il successo nell’attività lavorativa e per quella politica. Credeva nella spontaneità dell’impegno civico e la apprezzava con atteggiamenti coerenti.
 
Sapeva trasmettere fiducia (altra rarità dei giorni nostri). Vi racconto un aneddoto. Come ben sapete in politica sono in pochi ad entrare nel merito delle questioni delle scelte strategiche che ci riguardano e a mettere in dubbio alcuni modelli consolidati. Sono ancora meno quelli disposti a dare una mano per far andar bene le cose senza esigere un vantaggio diretto. Sono numerosi invece coloro che sono pronti ad esprimere commenti negativi o aggressivi o comunque a mostrare disinteresse. Per sopravvivere a una simile condizione serve fiducia. Un paio di anni fa esternai un’opinione su un tema di attualità che riguardava la gestione del potere e delle risorse a livello locale. Non utilizzai mezzi termini nell’esprimermi. Quando la notizia fu pubblicata su un giornale locale la reazione fu veemente. Ricevetti critiche pesanti su vari fronti e su vari canali, non compensate da alcuna manifestazione di supporto. Il morale non era ai massimi termini e mi sentivo più solo del solito. Mi chiesi chi me lo facesse fare di impegnarmi per il bene comune e di provare a riformare il sistema, se poi in ultima istanza si raccoglievano solo reazioni di rigetto. La sera del giorno della pubblicazione dell’articolo che aveva scatenato le ire della politica ricevetti un email da Mario: “Carissimo Alex, se mi permetti mi rifaccio al tuo intervento letto oggi sul giornale. Ti trovo in campana con quelli che sono stati i nostri (c’ero anch’io) intendimenti nell’impostare nell’impostare la legge in vigore. Abbiamo lottato in Parlamento… etc.”. Quella sera andai a dormire con il morale alto. Ma anche le sere successive. Capii che se si crede in determinati valori non bisogna avere paura di difenderli anche se il rischio è di passare per eretici. La solitudine può essere apparente o solo temporanea. Leggendo quel messaggio non richiesto e dunque inaspettato, imparai ad avere fiducia nelle idee e a non farmi distrarre dalle avversità e dagli atteggiamenti di coloro che vorrebbero sopirle perché non sono disposti ad accettare, o vogliono ostacolare, il cambiamento sociale.
Mario era una fonte inesauribile di informazioni e di racconti legati ad episodi di vita personale. In particolare sulla storia locale e sui temi riguardanti le tradizioni nostrane, i beni comuni, i luoghi ma anche e soprattutto sulle forme della politica e della governance delle Giudicarie. Sempre però secondo una logica di apertura verso l’esterno: sosteneva ad esempio il bisogno di riallacciare i rapporti con i lombardi della Valle Sabbia e riteneva necessario interloquire con i poteri romani per perseguire risultati a tutela delle popolazioni delle aree di montagna. Gli anni della Seconda guerra mondiale li passò come missionario in Giappone. Insomma, era e pensava glocal ancor prima che la globalizzazione fosse anche solo ipotizzata.
 
Su Mario Antolini Muson tante parole sono state dette e tante, giustamente, se ne diranno ancora, perché era una persona rara, profonda e soprattutto autentica. Tutte le volte che ho incontrato Mario l’ho lasciato non solo con maggiore chiarezza nei pensieri ma anche con idee nuove nella testa rinfrescate dalla speranza che se c’è la volontà si può fare tutto. Si può anche vivere fino a cento anni e non smettere mai di essere un cittadino attivo e di impegnarsi per costruire un mondo migliore.
Credo che basti a far comprendere bene quanto grande sia stato Mario Antolini Muson e quanto abbia dato a chiunque lo abbia conosciuto nel suo lungo e ricchissimo percorso di vita.

Apprendo la notizia che sei volato in cielo e ho un nodo alla gola. Un grop. 102 anni all’anagrafe ma ormai ti pensavo immortale perché la tua mente lucida non sembrava essere segnata dal tempo. 

Sei un papà, un nonno, un bisnonno ma anche un caro amico di chi ha avuto la fortuna e il privilegio di incontrarti e di conoscerti. Un Maestro, un Giornalista, uno scrittore, un poeta, un punto di riferimento per migliaia di persone che aspettano i tuoi scritti come quelli di un oracolo. Fino a ieri, hai pubblicato sulla tua pagina facebook, lanciando messaggi di positività, di saggezza e di ottimismo, anche dalle corsie di un ospedale o dalla Casa di Riposo di Spiazzo dove soggiornavi per la riabilitazione.

 “Ultimo incontro domenica 4 dicembre con Amiche ed Amici in facebook dalle ospitali corsie di Spiazzo; da lunedì 12 sarò a Saone cercando di recuperare il curabile. Oggi sono alla tastiera ma con l'aiuto indispensabile di Sabrina. La profonda impressione che mi rimane di questi oltre due mesi di lungodegenza durante la quale ho goduto unicamente dei mie rapporti intercorsi ricchi e affettuosi, che ci hanno tenuti staccati dalle cronache e imperniati soltanto sulla nostra interiorità individuale senza badare a ciò che si diceva e si scriveva, senza interessarci a ciò che avveniva. Abbiamo guardato dentro di noi, unicamente impegnati a cercare qualcosa di nuovo e di bello per migliorare il nostro modo di comportarci e di vivere sia come individui singoli sia nel nostro rapportarci con gli altri.

Ci sentiamo singolarmente impegnati al meglio che possiamo cosicché miglioriamo l'atmosfera sociale e l'armonia del mondo. Scusate l'imbroglio di questo mio dire che sto battendo in una saletta della Casa di Riposo ma mi sento confuso dalla gioia di trovarmi a blaterare sui tasti di una tastiera che da quasi tre mesi non avevo sotto le dita. Sono affascinato e piacevolmente lieto delle vostre centinaia di messaggi che mi fanno sentire un uomo unico del genere al mondo. Grazie e grazie ancora con un caldissimo abbraccio che vada oltre alle potenzialità telematiche. Cordialissimamente. A risentirci da Saone”.

 

Un messaggio da cui traspare il tuo modo gentile, caro Mariolieto, di comunicare, la tua profondità, la tua voglia di fare tutto il possibile per migliorare il mondo, le Giudicarie a cui sei stato così legato. Un legame viscerale forse nato anche dai tuoi periodi di lontananza da casa che ti hanno dato conoscenza, sensibilità e visioni aperte, e allo stesso tempo spinto a scrivere migliaia di pagine per far conoscere la storia, le bellezze, le tradizioni, le esperienze dei giudicariesi con la speranza di farci capire le nostre origini e quindi dare basi solide a una comunità in cui le genti potessero fare grop.

Hai capito sempre la forza, l’immediatezza e le potenzialità della comunicazione. E se ieri lo facevi attraverso la radio, i giornali, i libri, la piazza, oggi hai  abbracciato facebook che hai deciso di sfruttare come pochi altri perché ti ha offerto una finestra su un nuovo mondo. Lo hai fatto con generosità, donando parole illuminate e di conforto a chi voleva interagire. 

Caro Mario la Provvidenza ha voluto che ci accompagnassi in questi anni difficili, guidandoci come un faro nelle nebbie.  Ne avremmo avuto ancora bisogno.  

Ci mancherai. Un abbraccio ai familiari e a chi ti ha voluto bene. 

Mi piace pensarti “portà sa le nùgole che cór éntà ’l cél” come avevi scritto in una poesia nel giorno del tuo centesimo compleanno.

 

“Poco dopo lo scoccare della mezzanotte fra il 18 e il 19 giugno, che segna il giorno del mio fatidico compleanno dei 100 anni, regalatomi gratuitamente dal Signore, sono lieto e commosso di condividere questo insolito “dono” con le Amiche e gli Amici che da tempo camminano con me in questo fantastico facebook sostenendomi, confortandomi e incoraggiandomi e perfino volendomi bene. Con animo grato e commosso non posso che ricorrere al sempre incoraggiante dialetto»..

 

Rivàr ai zènt!

I m’à lasà rivàr ai zènt!
Nó ’l me pàr gnà vìra.
So chì ’ncantà come ’n mèrlo
gnànca bó de zifolàr…
Có dìr e che podér dìr
quàn che i m’à làsa córer
dapertùt per él mondo
per così màsa tànt témp?
Ò ciapà tànt de quèl bèl
da le mà’ del Signór
che nó pódo ’ngropàrme de gnént
e lasàrme morìr contént e beàto.
Vardàrse ’ndré a vardàr él tànt caminàr
e avérghe amó na gràn vóia
de vardàr enànč se per caso
ghe fudèse amó vergót da trigàr
’l sarìa vergót che no se pól dir.
I m’à volést én gràn bé’
tuč quèi che ò ’ncontrà dapertùt
e mi gò volèst bé’ a tùč.
I “Mé” i m’è stàdi pù che arént
i e i m’à dàt él bèl del vìver.
Me pàr de èser già ’ndromenzà
portà sa le nùgole che cór éntà ’l cél
e che le mé porterà có’ èle…
ànca sé sèito a sentìrme arént
a tùč quèi che i stà amó chì có’ mi
adès… ancó…
’ntà ’l dì che compìso pù che contént
i mé prìm zènt àgn…

 

Arrivare ai cento. - Mi hanno lasciato arrivare ai cento. / Non mi sembra neppure vero. / Sono qui incantato come un merlo / neppure capace di zuffolare… / Cosa dire e che poter dire / quando mi hanno lasciato correre così / dappertutto per il mondo / per troppo tempo? / Ho ricevuto tanto di quel “bello” / dalle mani del Signore / che non posso lamentarmi di niente / e mi lascio morire contento e soddisfatto. / Guardarsi indietro e osservare il tanto camminare / ed avere ancora una gran voglia / di guardare avanti se per caso / ci fosse ancora qualcosa da mettere insieme / sarebbe qualcosa che non si può dire. / Mi hanno voluto un gran bene / tutti coloro che ho incontrato ovunque / ed io ho voluto bene a tutti. / I Miei mi sono stati più che vicini / e mi hanno dato il “bello” del vivere. / Mi sembra d’essermi addormentato / portato sulle nuvole che corrono in cielo / e che mi porteranno con loro… / anche se continuo a sentirmi accanto / a tutti quelli che stanno tuttora con me / adesso… oggi / nel giorno in cui più che contento compio / i miei… primi cento anni. - - - Mario Antolini Musón.

È stata ultimata la distribuzione del Giornale delle Giudicarie di dicembre da parte della Cooperativa sociale Lavoro, con sede in località Copera a Zuclo.

L'associazione che edita il Giornale delle Giudicarie chiede a chi non lo avesse ricevuto di segnalarlo all'indirizzo di posta elettronica This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it. oppure di chiamare il numero della cooperativa: 0465-326420 oppure quello del Giornale delle Giudicarie, 0465322934.

 

 

Chi lo vuole sfogliare online lo trova qui

 

 

La Polizia Locale delle Giudicarie di Tione, durante i controlli alla circolazione stradale aveva fermato nel mese di novembre un uomo del posto mentre era alla guida di una autovettura. Agli agenti non c'è voluto molto per capire che era in stato di ebrezza, sottoposto a alcoltest è risultato sopra il limite consentito dalla Legge.

 Come se non bastasse, nel corso del controllo, è stato anche accertato che l’uomo era privo di patente in quanto precedentemente ritirata perché scaduta e non si era più sottoposto alle visite.

Per lui erano scattate le sanzioni previste del caso con l’ulteriore sospensione della patente emessa dal Commissariato del Governo.

Nel giro di 3 giorni all’inizio di dicembre però l’uomo è stato ritrovato per ben 2 volte nuovamente alla guida, una in un controllo casuale, al quale ha cercato di sottrarsi in maniera goffa, ed un’altra quando una pattuglia se lo è trovato difronte ad un semaforo rosso nel capoluogo giudicariese.

 In entrambi i casi è scattato il fermo amministrativo dei due veicoli utilizzati, intestati a famigliari, e le sanzioni per guida con patente sospesa, il Commissariato del Governo ha inoltre subito emesso il provvedimento di revoca definitiva della patente.

 "Con questa decisione, già anticipata negli incontri con gli amministratori delle Giudicarie e con il personale sanitario, vogliamo offrire un servizio ulteriore al territorio: la RsaO di Tione, conclusa l'esperienza di struttura Covid, diventerà sede per le cure intermedie con una quindicina di posti, ai quali si aggiungono 2 ulteriori posti letto destinati alle cure palliative. Questa nuova struttura avrà una dotazione organica maggiore, con 8 infermieri, 10 Oss, 1 coordinatore infermieristico e 1 medico, inoltre vi sarà la possibilità, per i lavoratori della cooperativa, di essere assorbiti nella nuova organizzazione, con una garanzia di continuità per il personale che ha già maturato esperienza". Con queste parole l'assessore alla salute, politiche sociali, disabilità e famiglia, Stefania Segnana, ha illustrato la deliberazione adottata dalla Giunta provinciale oggi che istituisce, presso l'ospedale di Tione, un nucleo di cure intermedie con l'attivazione di una progettualità sperimentale di indirizzo palliativo.

Cessata la funzione di Residenza Sanitaria Ospedaliera, presso la struttura ospedaliera di Tione, la Giunta ha quindi stabilito di istituire, presso l'ospedale, un nucleo che sarà gestito direttamente dell'Azienda provinciale per i servizi sanitari, di 17 posti letto di cure intermedie.

Inoltre, con l’obiettivo di assicurare la prossimità e capillarità della presa in carico, l’umanizzazione e la personalizzazione delle cure, in relazione agli specifici bisogni di salute della persona, si è disposto che per 2 dei 17 posti letto di cure intermedie venga definita e avviata, in forma sperimentale, una progettualità di cure intermedie ad indirizzo palliativo.

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