Solidarietà e preghiera domenica 17 gennaio a Mavignola per S. Antonio Patrono del piccolo borgo alpino
SANT'ANTONIO DI MAVIGNOLA. Solidarietà al centro nella ricorrenza del Patrono a S. Antonio di Mavignola, con i pacchi venduti dalla Pro Loco G.S. Mavignola. Una iniziativa realizzata in sostituzione della tradizionale lotteria che veniva allestita in tempi di normalità per animare i festeggiamenti in onore del Patrono.
I festeggiamenti non erano permessi a causa delle restrizioni imposte dall'emergenza sanitaria e così la decisione dei volontari della Pro Loco si è concentrata sulle iniziative umanitarie.
La prima, come abbiamo annunciato, consisteva in una raccolta fondi attraverso la vendita di numerosi pacchi regalo, il cui ricavato è stato devoluto alle due Associazioni Trasporto Infermi di Madonna di Campiglio e di Pinzolo. Considerevole la cifra raccolta a favore delle due Associazioni se si tiene conto della scarsa affluenza di pubblico presente alla ricorrenza.
Un ringraziamento sentito è comunque arrivato dalla Amministrazione comunale di Pinzolo, con il sindaco Michele Cereghini e dai vertici delle due Associazioni, da Antonio Caola presidente del Trasporto Infermi Pinzolo e da una operatrice delle ambulanze in sostituzione di Lorenzo Andreatta del presidente Trasporto Infermi di Madonna di Campiglio.
La seconda iniziativa solidale, condotta dai volontari della Pro Loco G.S. Mavignola, è stata la consegna a domicilio per gli over 70 che ne avevano fatto richiesta, del pranzo tipico della giornata del Patrono, ossia i Bolliti e la Trippa di S. Antonio.
Dopo la Santa Messa in mattinata, a partire dalle 14.30 si sono svolti i Vespri, con la recita del Santo Rosario e il tipico Canto in onore di S. Antonio Patrono del piccolo villaggio alpino dell'Alta Val Rendena.
Difficile ricordare una festa del Patrono così mesta a Mavignola, se non andando a ritroso nel tempo a cavallo delle due guerre mondiali.
L'importante per tutti i volontari e per la presidente Carmen Caola quest'anno era la vicinanza agli allevatori, la cui presenza sul territorio del piccolo borgo di montagna è nota, così come ai loro animali e alle loro attività, oltre naturalmente al momento di preghiera per a tutte le persone che si sono ammalate e per le difficoltà economiche che investono in questo momento i settori turistici delle vallate alpine.