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Mon, May

Se n’è andata Gina Lenzi moglie di Bruno Vivari: la nuora Paola canta le musiche di Verdi e Mozart per un ultimo saluto

Borgo Chiese
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CONDINO. Ieri l’altro a Condino si sono svolte le onoranze funebri di Gina Lenzi, originaria di Riva del Garda, di anni 94 e da tempo ospite presso la locale casa di riposo. Era moglie di Bruno Vivari e lascia i tre figli: Rita, Nadia e Federico, che vivono rispettivamente a Cesena, in Germania e a Trento. 

 

 

Alla funzione funebre, ufficiata dal reverendo arciprete don Luigi Mezzi, la nuora Paola Calza, compagna di Federico, che lavora in comune a Trento: dalla cantoria ha eseguito Pamis Angelicum, Vergine degli Angeli e Laudate Domini mentre all’organo l’accompagnava il professor Dario Donati. Dopo quest'ultimo saluto la salma è stata trasferita da B2 per la cremazione. 

 

Gina Lenzi era spesso conosciuta in relazione al marito, Bruno Vivari, che era stato segretario comunale a Condino per una quindicina di anni 1953 – 1968. A contrassegnare la sua presenza l’arrivo in paese di due realtà imprenditoriali rilevanti come le officine Gra nel 1961 e poi nel 1964 le Cartiere Trentine, quest’ultima avendo all’epoca come referenti i fratelli Rino, Flavio e poi anche Gianni Serafin. Vivari era originario di Fai della Paganella, prima di approdare a Condino aveva ricoperto lo stesso mansionario a Madruzzo. Più che un contabile era un manager: assieme all’allora sindaco Pietro Butterini erano riusciti a trasformare il paese in polo industriale di elevata portata. Un’ operazione storica gestita con l’allora presidente della Provincia Bruno Kessler che con Vivari nel 1940 aveva frequentato la Scuola militare alpina ad Aosta. La cartiera, ora appartenente al gruppo Sappi, rappresenta la realtà più quotata e appetibile dal punto di vista delle stesse maestranze. Da Sella Giudicarie alla vicina Valsabbia, tutti vorrebbero poter rientrare in quell’organico anche dal fatto che tempi e modi lavorativi sono ben remunerati.