BORGO CHIESE. Se si parla di musica negli anni 50, ma anche prima ancora, a Condino e in Giudicarie a prevalere e fare scuola era la famiglia Dapreda. Da nonno Simone ai figli Gino, Celestino, Ottavio e Guido: erano loro ad insegnare, dirigere bande e suonare in chiesa. Ebbene, nel corso di quello stesso periodo (1954) nella casa di Via Sassolo era Guido a scrivere e musicare la marcia Giudicarie il cui spartito è divenuto da subito l’Inno dell’intero C8.
Nel giorno della sagra dell’Assunta e nell’ambito delle diverse iniziative legate ai 150 anni di vita del corpo bandistico Giuseppe Verdi, è toccato a Bruno, figlio di Guido ora alla soglia degli 80 anni, riprendere posto sul podio per dirigere momentaneamente nella centralissima Piazza San Rocco l’esibizione di quel brano. Una partitura bella da ascoltare, a dir poco perfetta, tant’è che nelle occasioni che contano tutti gli strumentisti giudicariesi la sanno interpretare.
La realtà bandistica di Condino ha un nome, una storia e una tradizione a dir poco unica seppur al momento si avvale di una direzione interinale che a tutti in paese non sembra del tutto piacere. “Tra i quaranta bandisti - avvertono più persone – ben due sono maestri Giuseppe Radoani e Fabio Scaglia. Ritornare a far di nuovo leva su di loro non sarebbe male”.